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sabato 28 maggio 2011

PHYSALIA: la nave che purifica l'acqua


Prende il nome da una grande medusa, Physalia appunto, questo nuovo progetto futuristico dello studio di architettura di Vincent Callebaut; più che di una nave si tratta di un giardino galleggiante, completamente autosufficiente dal punto di vista energetico, il cui scopo è quello di trovare una soluzione alla sempre più ampia necessità di acqua potabile. Sono oltre un miliardo le persone sul nostro pianeta che non hanno accesso all'acqua potabile, e oltre 3.000 di esse muoiono ogni giorno a causa dei problemi idrici.

Physalia è stata progettata per navigare nei fiumi europei maggiormente inquinati come il Danubio, il Volga, il Reno, il Guadalquivir per poi arrivare anche fino all’'Eufrate e al Tigri. Durante la navigazione assorbirà CO2 e inquinanti chimici grazie ad una rete idraulica che percorre la sua superficie e le consente di  filtrare l'acqua del fiume, inoltre è dotata di un sistema di purificazione dagli inquinati biologici posto sul tetto. La struttura di Physalia è realizzata interamente in acciaio rivestito in alluminio, che a sua volta è ricoperto da uno strato di anatasio, una delle forme minerali dell'ossido di titanio (TiO2) che purifica l'acqua attraverso un meccanismo di catalisi chimica attivata  dai raggi ultravioletti.

Questa nave è stata progettata con un'architettura a zero emissioni di anidride carbonica, ed è essa stessa un impianto di energia rinnovabile; è in grado di generare più energia di quanta ne consuma. Il tetto della nave è dotato di celle fotovoltaiche e sotto dello scafo si trovano delle idro-turbine che trasformano l'energia del moto ondoso del fiume in energia idroelettrica.

Nemmeno all'interno poteva essere un'imbarcazione tradizionale, Physalia contiene infatti quattro giardini che rappresentano i quattro elementi della terra: il Giardino dell’Acqua all'ingresso, sovrastato da un tetto di vetro; poi al centro della nave si trova il Giardino della Terra, dedicato alle ricerche internazionali che analizzano gli ecosistemi. Il Giardino del Fuoco è una specie di salotto subacqueo dedicato alle mostre permanenti sugli ecosistemi acquatici, mentre infine s’incontra il Giardino dell’Aria, uno spazio luminoso che si apre anche verso il paesaggio esterno.
Un gigante buono, creato dall'uomo, che tra qualche decennio potrebbe realmente fare il suo ingresso sulla terra e rendere dono all'ambiente delle sue capacità.

sabato 14 maggio 2011

Compriamo e buttiamo..la storia delle cose

Filiera corta ecologica ed etica: l'esempio di ZOLLE


Zolle è un'azienda giovane che da 2 anni a Roma si occupa della distribuzione a domicilio di prodotti biologici dei piccoli contadini del territorio. L'idea è stata di una ragazza di nome Simona che ha voluto affrontare il problematico collegamento tra i piccoli produttori e i consumatori; da una parte c'è chi pratica un'agricoltura sana e biologica su piccola scala, ma non riesce a vendere direttamente i propri prodotti per il difficile accesso al mercato a causa delle molte norme burocratiche, per la questione delle certificazioni e anche perchè fisicamente non può occuparsi sia della coltivazione che della vendita in città. Dall'altra troviamo i consumatori inermi che si trovano a subire un'offerta alimentare industrializzata e scadente.

Zolle ha l'obiettivo quindi di fornire ai propri cittadini i prodotti biologici della propria terra ad un prezzo ragionevole e con la comodità della consegna a domicilio; abbonandosi al servizio si riceve a casa ogni settimana una spesa per 2 persone che comprende frutta e verdura di stagione, latticini, uova e anche carne per i non vegetariani; in più ai consumatori arriva per email ogni settimana un listino "mercato libero" dal quale si possono scegliere altri prodotti come cioccolata, olio, vino tutti di produzione locale.

Oggi Zolle fornisce 500 famiglie nel territorio lavorando con realtà piccolissime in tutto il Lazio; questi piccoli produttori hanno così  l'opportunità di sopravvivere e moltiplicarsi grazie anche all'unica intermediazione che li collega ai consumatori permettendo loro un reddito dignitoso; per Zolle infatti conta la coltivazione biologica prima di tutto, ma anche la storia delle piccole aziende e la loro intelligenza nel trarre il meglio dal territorio senza sfruttarlo, al contrario delle grandi produzioni.

Zolle poi non si dimentica dell'ambiente: la spesa viene consegnata esclusivamente in bicicletta e gli imballaggi sono ridotti al minimo, scatoloni e sacchetti di plastica riciclabile per contenere le verdure fresche; gli scatoloni poi vengono resi indietro per poter essere riutilizzati nuovamente.
Questo dimostra che la filiera corta ecologica è realizzabile e soprattutto che ne possiamo trarre guadagno tutti, anche l'ambiente :)

Per maggiori info: http://www.zolle.it/

giovedì 5 maggio 2011

Il nucleare NON è il futuro

Dal mese di Marzo in poi, a pesare sulle decisoni del nucleare nel mondo, c'è il grave incidente del Giappone; a causa dello tsunami e del terremoto, nella centrale atomica di Fukushima ci sono state diverse esplosioni e successive fuoriuscite di materiale radioattivo che hanno contaminato il territorio circostante e l'aria con la formazione di una nube radioattiva. L'incidente del Giappone ha dimostrato che, anche in un paese all'avanguardia nella tecnologia nucleare, questa risorsa non si può rendere sicura al 100%. Mentre nel mondo tutti fanno un passo indietro sul nucleare, prima fra tutti la Germania, ma anche Russia Cina e India, annunciando che le loro centrali saranno sottoposte ai cosiddetti "stress test" per provarne la sicurezza, in Italia non solo si prepara un referendum per reinserire il nucleare nel nostro programma energetico, ma si tagliano pure i fondi alle rinnovabili!
Quei settori, che delle nuove energie avevano fatto un mezzo per aumentare l'occupazione e i fatturati delle aziende, rilanciando questa economia, si sono visti tagliare le gambe. E' vero poi che c'è stata una retromarcia del governo con la redazione di un nuovo decreto, il Quarto Conto Energia, ma il messaggio è chiaro: non c'è nessun tipo di appoggio, nessuna certezza, nessun piano energetico nazionale..e senza certezze nessuno investe. Il motivo di questi tagli nasce dall'analisi dei costi in bolletta delle rinnovabili, "l'incentivo medio- dicono- è quasi il doppio dell'energia prodotta"; si ma nessuno ci spiega che ogni anno per il decomissioning nucleare, cioè lo smantellamento delle centrali chiuse, delle nostre bollette spendiamo ben 3 miliardi di euro. Se io potessi scegliere, preferirei che i miei soldi andassero al rinnovabile e non ad un progetto mai partito eppure pericoloso.

Nel mondo ci sono 442 centrali nucleari, 58 reattori in 19 centrali solo in Francia, proprio oltre il nostro confine; l'energia dall'atomo contribuisce alla produzione globale di energia per il 6%, in particolare per il 15% nell'energia eletttrica. Non ha poi tutta questa incidenza insomma, senza contare che esaurito il petrolio, per soddisfare il fabbisogno mondiale di energia, dovrebbe essere costruita una centrale a settimana per i prossimi 120 anni! Un gruppo di lavoro internazionale ha pubblicato uno studio sulla rivista The Energy Journal dove illustra come sia possibile abbandonare questa strada: rinunciare al nucleare costerebbe solo lo 0.7% della ricchezza, un costo insignificante rispetto a quello provocato dalle catastrofi nucleari.
Rinunciare al nucleare sembra impossibile anche perchè è opinione comune che le energie rinnovabili non siano in grado di sostenere da sole il nostro fabbisogno: SBAGLIATO. Le fonti rinnovabili stanno crescendo a ritmi imprevedibili e i loro costi si stanno rapidamente riducendo, rendendole più accessibili. L'elettricità producibile dagli impianti solari ed eolici installati nel mondo tra il 2005 e il 2010 è tre volte maggiore rispetto a quella dei reattori nucleari attivati negli stessi anni.
Non dobbiamo inoltre dimenticare che il nucleare non è una fonte di energia rinnovabile: necessita dell'uranio, che costa ed è esauribile, e produce scorie radioattive pericolose che devono essere stoccate e nascoste da qualche parte; sole, vento e acqua sono invece beni equi, accessibili, condivisibili, rinnovabili e non confiscabili. Allora cambiare si può..

VOTA SI AL REFERENDUM PER FERMARE IL NUCLEARE.

Visita anche http://www.sosrinnovabili.it/

Fonti: inchiesta "Nucleare o rinnovabili? il governo ci prende per i pannelli" su Terra Nuova, Maggio 2011

domenica 1 maggio 2011

Discoteca "OFF-CORSO" a Rotterdam: nuove energie

E' nata nel 2006 in Olanda, più precisamente nelle vie di Rotterdam, la prima discoteca ecologica al mondo in grado di autoricaricarsi completamente grazie al movimento delle persone. La novità sta nello speciale pavimento che è in grado di assorbire le vibrazioni prodotte dalle persone che ballano in pista; la tecnologia è stata sviluppata dallo studio di architettura Doll-Atelier voor Bouwkunst e consiste in un dance-floor sospeso su particolari cristalli in grado di produrre energia piezoelettrica se compressi e fatti vibrare, gli impulsi poi vanno trasferiti ad un generatore di corrente che alimenta l'intera discoteca. Un modo intelligente per sfruttare una forma di energia che altrimenti andrebbe persa :)

Ma questa discoteca non è l'unico esempio di tecnologia piezoelettrica: in Giappone già da qualche tempo esistono i marciapiedi piezoelettrici! Ogni passo di una persona di almeno 60 kg genera 0,5 kwh. Molti stanno studiando questa tecnologia innovativa per poterla applicare alle stazioni della metro o dei treni dove il grande afflusso di pedoni potrebbe produrre l'energia necessaria a mantenere attiva l'illuminazione ad esempio senza dover pesare sul comune sistema di distribuzione energetica.

C'è chi poi ha pensato di sfruttare l'energia prodotta da chi si allena in palestra sulle cyclettes ad esempio; la catena California Fitness ha finanziato il progetto dell'ecoingegnere Gambarotta che ha progettato e poi messo in opera una serie di macchinari da palestra come cyclettes, tapis roulant, step che riescono a convertire l'energia motoria che noi produciamo in energia elettrica. Questa energia viene poi utilizzata dalla palestra per luci e riscaldamento. In realtà però, i macchinari e tutto il sistema di conversione è ancora molto costoso e ci vogliono parecchi anni prima di rientrare dell'investimento; ecco dunque perchè siano solo le grandi catene a potersi permettere di utilizzare questo nuovo business.