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martedì 22 marzo 2011

Giornata Mondiale dell'Acqua, un'idea Eco!

Ricorre oggi, 22 Marzo, la 'Giornata Mondiale dell'Acqua' delle Nazioni Unite, istituita per la prima volta nel 1992 con lo scopo di sensibilizzare la popolazione e i governi sull'importanza della corretta gestione delle risorse idriche. Il tema di quest'anno è 'Water for Cities. Responding to the Urban Challenge', ossia 'Acqua per le Città. Come rispondere alle sfide dell'urbanizzazione', ed ha l'obiettivo di attirare l'attenzione sull'impatto della rapida crescita urbana, dell'industrializzazione e delle incertezze legate ai cambiamenti climatici sulle risorse idriche. Al giorno d'oggi un abitante su quattro delle città del mondo, 789 milioni in totale, vive senza adeguate strutture igienico-sanitarie. La sfida dell’oro blu nelle citta’ aumenta se si considerano i dati sulla poverta’: 828 milioni di persone vivono in baraccopoli o in insediamenti impropri, senza adeguati servizi idrici e igienico-sanitari. Inoltre, i poveri pagano fino a 50 volte in piu’ per un litro d’acqua rispetto ai loro vicini piu’ ricchi, poiche’ spesso devono comprarla da fornitori privati. La salute dell'uomo risulta quindi compromessa dalla scarsita’ di acqua potabile che provoca malattie come il colera e la malaria diffusissime nei paesi sottosviluppati. Inoltre bisogna considerare i disservizi dovuti alle perdite nelle reti di distribuzione urbana dove le percentuali di perdita arrivano anche al 50%, con una stima annuale che si aggira tra i 250 e i 500 milioni di metri cubi di acqua potabile smarrita nelle grandi citta’, che invece potrebbe rifornire dai 10 ai 20 milioni di persone.

Ed è proprio in questa giornata che voglio parlarvi del progetto di Paolo Franceschetti, un ricercatore veneziano dell'Università Ca' Foscari, che facendo bollire l’acqua della pasta ha avuto un’idea folgorante: recuperare il vapore acqueo condensato sul coperchio della pentola e farne acqua potabile. Un’intuizione che è diventata un’invenzione, con la costruzione di un piccolo impianto di depurazione e desalinizzazione dell’acqua che funziona ad energia solare. Facendo evaporare l’acqua infatti si eliminano i sali e la maggior parte degli inquinanti; l’importante è che nell’acqua da depurare non ci siano tracce di alcool o derivati del petrolio. Tante sono le possibili applicazioni della serra solare, chiamata SOLWA (SOLarWAter), che l’Onu ha inserito tra le dieci idee per lo sviluppo dell’umanità e per il progresso del mondo. La serra ad evaporazione costa poco, è fatta di materiali di recupero e potrebbe portare acqua potabile in ogni parte della terra. Così si sono fatti avanti i governi di Bolivia, Marocco, Perù ed Etiopia. Possibile che nessuno non ci avesse ancora pensato a far bollire l'acqua? No infatti, perchè per farla bollire servirebbe molta più energia.. l’intuizione rivoluzionaria consiste proprio nel non far bollire l’acqua. Nella sua serra si fa evaporare l’acqua a una temperatura bassa, attorno ai 20°, sfruttando il secondo principio dell’evaporazione. Il segreto consiste nel creare un cuscinetto d’aria secca che istiga la naturale evaporazione.
Quest'uomo è un GENIO! Queste sono le idee di cui abbiamo bisogno :)