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venerdì 5 agosto 2011

Novità nucleare: E-CAT e la fusione fredda

ANDREA ROSSI E SERGIO FOCARDI
Mentre in tutto il mondo ci si sta allontanando dal nucleare per cercare fonti di energia più sicure, un team di ricercatori italiani, guidati dal fisico Sergio Foccardi e dall'imprenditore Andrea Rossi, ripesca un vecchio progetto basato sulla fusione fredda che garantirebbe una grande produzione di energia senza scorie nè radiazioni.
La storia della fusione fredda inizia nel 1989 : i chimici Martin Fleischmann e Stanley Pons con una provetta contenente due elettrodi e acqua "pesante", nella quale l'Idrogeno è sostituito da un isotopo chiamato Deuterio, dimostrarono che fornendo un po' di elettricità nella provetta iniziava una reazione che era in grado di restituire fino a 5 volte volte l'energia immessa. Questo accade perchè non si trattava di una reazione chimica ma di una fusione nucleare, nel senso che i nuclei degli elementi si fondono tra loro liberando energia. Si tratta di un processo completamente diverso da quello che si verifica oggi nella centrali nucleari, chiamato fissione nucleare: l'energia si ottiene dalla rottura degli atomi o meglio dalla separazione di un nucleo in due nuclei. La fusione fredda sembrava quindi la via per liberarsi definitivamente dal petrolio, ma l'esperimento riusciva a volte si e a volte no, così i due ricercatori persero credibilità e il progetto venne abbandonato.
Alcuni ricercatori come gli italiani dell'Enea di Frascati hanno però continuato a studiare questo fenomeno arrivando a scoprirne alcune importanti caratteristiche come le condizioni in cui si verifica, per poterlo quindi riprodurre agevolmente; da questi primi passi poi la squadra di Sergio Focardi in tre anni ha messo a punto una piccola centrale atomica battezzata "E-CAT" che sta per "EnergyCatalizer" poi ribattezzata "Hyperion"; consiste in un dispositivo da 1 MW che ora l'imprenditore Rossi sta costruendo negli Usa per poi immetterlo nel mercato.

IPOTETICO SCHEMA DI FUNZIONAMENTO
Ma come funziona? Si tratta di un contenitore di acciaio di 50cc in cui viene posta polvere di nichel, idrogeno in pressione e un catalizzatore; il contenitore è a sua volta contenuto in un tubo in cui viene fatta cirolare acqua. All'accensione la corrente arriva all'apparecchio e dà inizio alla fusione fredda, l'acqua si scalda e va in ebollizione; l'energia può essere quindi ottenuta sotto forma di calore, oppure grazie al vapore e ad una turbina sotto forma di energia elettrica. Questa volta però l'energia prodotta secondo Focardi non è più 4-5 volte quella immessa, ma addirittura centinaia di volte maggiore. Per quanto riguarda i materiali utilizzati, idrogeno e nichel si trovano in abbondanza sul nostro pianeta e il prodotto della fusione fredda è il rame, un materiale pregiato, quindi non più pericolose scorie radioattive da sepellire da qualche parte; essendo una reazione nucleare produce delle radiazioni, radiazioni gamma però che in questo caso sono così deboli da poter essere contenute da un involucro di piombo.

MODELLO CHE SARA' IMMESSO SUL MERCATO
Ci sono però alcuni dubbi che rendono il mondo scientifico scettico riguardo al progetto: l'esperimento non è stato ancora pubblicato su nessuna rivista scientifica e poi c'è il fatto che la reazione avviene grazie ad uno speciale catalizzatore la cui formula viene tenuta gelosamente segreta. Nonostante questo, mentre l'Italia si discosta, alcuni paesi come Usa e Svezia sembrano molto interessati al progetto; il prototipo verrà presentato in Ottobre a Bologna per poi essere immesso nel mercato.
Ma aspettando la verifica del progetto c'è chi già pensa ad applicazioni interessanti: la Grecia, uno dei massimi produttori di nichel, appoggerebbe la Defkalion Green Tecnologies nella produzione di queste centrali; per il momento stanno lavorando a due tipi di centrali: una con potenza compresa tra i 5 e 30 kW, per soddisfare il fabbisono di alcuni appartamenti, e poi una da 1-3 MW, che alimenterebbe un paese di 1000 famiglie. L'imprenditore Rossi assicura che una centrale dovrebbe costare circa 2000 dollari al kW per la costruzione e 1 centesimo al kWh per la produzione di energia.
Se i primi E-CAT a ottobre manterranno le promesse avremmo a nostra disposizione una nuova fonte di energia sempre utilizzabile, di dimensioni contenute, che non produce nè gas serra nè radiazioni pericolose..un enorme passo avanti.

Fonti: Focus n. 226, Agosto 2011

giovedì 5 maggio 2011

Il nucleare NON è il futuro

Dal mese di Marzo in poi, a pesare sulle decisoni del nucleare nel mondo, c'è il grave incidente del Giappone; a causa dello tsunami e del terremoto, nella centrale atomica di Fukushima ci sono state diverse esplosioni e successive fuoriuscite di materiale radioattivo che hanno contaminato il territorio circostante e l'aria con la formazione di una nube radioattiva. L'incidente del Giappone ha dimostrato che, anche in un paese all'avanguardia nella tecnologia nucleare, questa risorsa non si può rendere sicura al 100%. Mentre nel mondo tutti fanno un passo indietro sul nucleare, prima fra tutti la Germania, ma anche Russia Cina e India, annunciando che le loro centrali saranno sottoposte ai cosiddetti "stress test" per provarne la sicurezza, in Italia non solo si prepara un referendum per reinserire il nucleare nel nostro programma energetico, ma si tagliano pure i fondi alle rinnovabili!
Quei settori, che delle nuove energie avevano fatto un mezzo per aumentare l'occupazione e i fatturati delle aziende, rilanciando questa economia, si sono visti tagliare le gambe. E' vero poi che c'è stata una retromarcia del governo con la redazione di un nuovo decreto, il Quarto Conto Energia, ma il messaggio è chiaro: non c'è nessun tipo di appoggio, nessuna certezza, nessun piano energetico nazionale..e senza certezze nessuno investe. Il motivo di questi tagli nasce dall'analisi dei costi in bolletta delle rinnovabili, "l'incentivo medio- dicono- è quasi il doppio dell'energia prodotta"; si ma nessuno ci spiega che ogni anno per il decomissioning nucleare, cioè lo smantellamento delle centrali chiuse, delle nostre bollette spendiamo ben 3 miliardi di euro. Se io potessi scegliere, preferirei che i miei soldi andassero al rinnovabile e non ad un progetto mai partito eppure pericoloso.

Nel mondo ci sono 442 centrali nucleari, 58 reattori in 19 centrali solo in Francia, proprio oltre il nostro confine; l'energia dall'atomo contribuisce alla produzione globale di energia per il 6%, in particolare per il 15% nell'energia eletttrica. Non ha poi tutta questa incidenza insomma, senza contare che esaurito il petrolio, per soddisfare il fabbisogno mondiale di energia, dovrebbe essere costruita una centrale a settimana per i prossimi 120 anni! Un gruppo di lavoro internazionale ha pubblicato uno studio sulla rivista The Energy Journal dove illustra come sia possibile abbandonare questa strada: rinunciare al nucleare costerebbe solo lo 0.7% della ricchezza, un costo insignificante rispetto a quello provocato dalle catastrofi nucleari.
Rinunciare al nucleare sembra impossibile anche perchè è opinione comune che le energie rinnovabili non siano in grado di sostenere da sole il nostro fabbisogno: SBAGLIATO. Le fonti rinnovabili stanno crescendo a ritmi imprevedibili e i loro costi si stanno rapidamente riducendo, rendendole più accessibili. L'elettricità producibile dagli impianti solari ed eolici installati nel mondo tra il 2005 e il 2010 è tre volte maggiore rispetto a quella dei reattori nucleari attivati negli stessi anni.
Non dobbiamo inoltre dimenticare che il nucleare non è una fonte di energia rinnovabile: necessita dell'uranio, che costa ed è esauribile, e produce scorie radioattive pericolose che devono essere stoccate e nascoste da qualche parte; sole, vento e acqua sono invece beni equi, accessibili, condivisibili, rinnovabili e non confiscabili. Allora cambiare si può..

VOTA SI AL REFERENDUM PER FERMARE IL NUCLEARE.

Visita anche http://www.sosrinnovabili.it/

Fonti: inchiesta "Nucleare o rinnovabili? il governo ci prende per i pannelli" su Terra Nuova, Maggio 2011