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giovedì 5 maggio 2011

Il nucleare NON è il futuro

Dal mese di Marzo in poi, a pesare sulle decisoni del nucleare nel mondo, c'è il grave incidente del Giappone; a causa dello tsunami e del terremoto, nella centrale atomica di Fukushima ci sono state diverse esplosioni e successive fuoriuscite di materiale radioattivo che hanno contaminato il territorio circostante e l'aria con la formazione di una nube radioattiva. L'incidente del Giappone ha dimostrato che, anche in un paese all'avanguardia nella tecnologia nucleare, questa risorsa non si può rendere sicura al 100%. Mentre nel mondo tutti fanno un passo indietro sul nucleare, prima fra tutti la Germania, ma anche Russia Cina e India, annunciando che le loro centrali saranno sottoposte ai cosiddetti "stress test" per provarne la sicurezza, in Italia non solo si prepara un referendum per reinserire il nucleare nel nostro programma energetico, ma si tagliano pure i fondi alle rinnovabili!
Quei settori, che delle nuove energie avevano fatto un mezzo per aumentare l'occupazione e i fatturati delle aziende, rilanciando questa economia, si sono visti tagliare le gambe. E' vero poi che c'è stata una retromarcia del governo con la redazione di un nuovo decreto, il Quarto Conto Energia, ma il messaggio è chiaro: non c'è nessun tipo di appoggio, nessuna certezza, nessun piano energetico nazionale..e senza certezze nessuno investe. Il motivo di questi tagli nasce dall'analisi dei costi in bolletta delle rinnovabili, "l'incentivo medio- dicono- è quasi il doppio dell'energia prodotta"; si ma nessuno ci spiega che ogni anno per il decomissioning nucleare, cioè lo smantellamento delle centrali chiuse, delle nostre bollette spendiamo ben 3 miliardi di euro. Se io potessi scegliere, preferirei che i miei soldi andassero al rinnovabile e non ad un progetto mai partito eppure pericoloso.

Nel mondo ci sono 442 centrali nucleari, 58 reattori in 19 centrali solo in Francia, proprio oltre il nostro confine; l'energia dall'atomo contribuisce alla produzione globale di energia per il 6%, in particolare per il 15% nell'energia eletttrica. Non ha poi tutta questa incidenza insomma, senza contare che esaurito il petrolio, per soddisfare il fabbisogno mondiale di energia, dovrebbe essere costruita una centrale a settimana per i prossimi 120 anni! Un gruppo di lavoro internazionale ha pubblicato uno studio sulla rivista The Energy Journal dove illustra come sia possibile abbandonare questa strada: rinunciare al nucleare costerebbe solo lo 0.7% della ricchezza, un costo insignificante rispetto a quello provocato dalle catastrofi nucleari.
Rinunciare al nucleare sembra impossibile anche perchè è opinione comune che le energie rinnovabili non siano in grado di sostenere da sole il nostro fabbisogno: SBAGLIATO. Le fonti rinnovabili stanno crescendo a ritmi imprevedibili e i loro costi si stanno rapidamente riducendo, rendendole più accessibili. L'elettricità producibile dagli impianti solari ed eolici installati nel mondo tra il 2005 e il 2010 è tre volte maggiore rispetto a quella dei reattori nucleari attivati negli stessi anni.
Non dobbiamo inoltre dimenticare che il nucleare non è una fonte di energia rinnovabile: necessita dell'uranio, che costa ed è esauribile, e produce scorie radioattive pericolose che devono essere stoccate e nascoste da qualche parte; sole, vento e acqua sono invece beni equi, accessibili, condivisibili, rinnovabili e non confiscabili. Allora cambiare si può..

VOTA SI AL REFERENDUM PER FERMARE IL NUCLEARE.

Visita anche http://www.sosrinnovabili.it/

Fonti: inchiesta "Nucleare o rinnovabili? il governo ci prende per i pannelli" su Terra Nuova, Maggio 2011