Risultati ricerca personalizzata

Visualizzazione post con etichetta architettura ecosostenibile. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta architettura ecosostenibile. Mostra tutti i post

lunedì 14 gennaio 2013

Classificazione Energetica

Da un'analisi recente gli immobili assorbono circa il 40% del consumo energetico totale dell’Unione Europea e costituiscono così la più grande fonte di emissioni di gas climalteranti.

Sul tema della certificazione energetica il 2 febbraio 2007 è entrato in vigore il D.Lgs. 311/2006, che ha recepito le Direttive sul tema e ha modificato in parte il D.Lgs. 192/2005 prevedendo, a partire dal 1° luglio 2007, l’obbligo di certificazione energetica per gli edifici esistenti superiori a 1.000 m2 ed estendendolo dal 1° luglio 2008 a tutti gli edifici, mentre dal 1° luglio 2009 anche alle singole unità immobiliari nel caso di trasferimento della proprietà. 

Per classificazione energetica degli edifici si intende quell'operazione che permette di quantificare l'ammontare dell'energia che viene consumata all'anno per mantenere l'edificio stesso e consente pertanto di attribuire alle abitazioni una classe, dalla più virtuosa energeticamente, e quindi economicamente, alla più dispendiosa. Gli edifici a basso consumo energetico si collocano all’interno di una specifica classe energetica in base a quanto combustibile consumano all'anno per ogni metro quadro di superficie riscaldata.

Le classi energetiche sono le seguenti:


La certificazione energetica degli edifici fornisce uno strumento di informazione per l'acquirente o il proprietario sulla prestazione energetica ed il grado di efficienza di abitazioni e fabbricati e contribuisce a rivalutarne l’immagine e ad incrementarne il valore di mercato; a garanzia della sua attendibilità, la certificazione energetica dovrà essere rilasciata da esperti o organismi terzi estranei alla proprietà, dei quale dovranno essere garantiti la qualificazione e l'indipendenza. 

Come valutare la classe energetica del proprio edificio

La classe energetica non dipende solamente dalla tipologia del riscaldamento presente, ma anche dalle tipologie di materiali, pareti e serramenti, che costituiscono l’involucro dell’edificio. La classificazione energetica varia anche in base alla zona climatica di appartenenza. L’unità di misura utilizzata per individuare le sei aree in cui è stata suddivisa l’Italia è il cosiddetto “Grado-Giorno(GG), che corrisponde alla somma (riferita al periodo di funzionamento dell’impianto di climatizzazione invernale) delle differenze giornaliere tra la temperatura media esterna giornaliera e la temperatura ambiente di 20 gradi.



La prima cosa da fare per stimare la classe energetica di un edifico con riscaldamento autonomo è determinare dalle proprie bollette gas il consumo annuo in metri cubi di gas metano per il riscaldamento invernale. Una volta individuato questo valore, occorre moltiplicarlo per 8,3 per ottenere il consumo annuo espresso in kWh termici. Infine, si divide tale consumo per i metri quadri di superficie utile dell’abitazione, ricavando in questo modo il consumo annuo per metri quadrati per il riscaldamento invernale, espresso in kWh termici.

Per semplificare questo calcolo da oggi si può fare affidamento al nuovo sistema sviluppato da SunergySOL, azienda piemontese specializzata nelle soluzioni per l’energia; grazie al suo sistema è possibile ricevere un’analisi completa della classificazione energetica dell’immobile semplicemente inserendo in un form online alcune informazioni relative ai propri consumi energetici e alle caratteristiche della nostra casa. Inoltre nell’analisi che effettua SunergySOL non solo compare la classe energetica di appartenenza dell’edificio, ma sono indicati anche gli interventi che possono essere realizzati per ottimizzare i consumi di energia.




martedì 8 gennaio 2013

L'innovazione energetica in edilizia


L’Unione Europea ha definito una strategia di riduzione autonoma delle emissioni climalteranti formalizzata nella direttiva 2009/28/CE del 5 giugno 2009, con specifici indirizzi relativi alle fonti rinnovabili. Facendo riferimento alla scadenza del 2020 la strategia europea si esprime con tre obiettivi:
- consumi di fonti primarie ridotti del 20% rispetto alle previsioni tendenziali, mediante aumento dell’efficienza.
- emissioni di gas climalteranti ridotte del 20%, secondo impegni già presi in precedenza, protocollo di Kyoto, ETS (Emissione Trading Scheme).
- aumento al 20% della quota di fonti rinnovabili nella copertura dei consumi finali (usi elettrici, termici e per il trasporto).

Gli immobili assorbono circa il 40% del consumo energetico totale dell’Unione Europea e costituiscono la più grande fonte di emissioni; migliorando le loro prestazioni energetiche si riuscirebbe a raggiungere gli obiettivi sulle emissioni di CO2 fissati per il 2020.
Per questo motivo l'Unione Europea ha stabilito che dal 2021 per i privati e dal 2019 per gli enti pubblici, gli edifici di nuova costruzione dovranno essere neutrali dal punto di vista energetico, ossia devono poter fare a meno di apporti per il riscaldamento e il raffreddamento o riuscire a soddisfarli attraverso fonti rinnovabili; il passaggio a questa rivoluzione energetica non è immediato, il percorso si compone quindi di step  graduali stabiliti dalle direttive europee che vengono recepite dagli stati dell'Unione e tradotti in leggi nazionali.

Per quanto riguarda le prestazioni degli edifici la Direttiva 2002/91/CE sul rendimento energetico degli edifici si può considerare l’inizio di un processo che anche in Italia ha portato ad una maggiore consapevolezza di quanto il settore dell’edilizia debba migliorare i propri standard e possa contribuire alla diminuzione delle emissioni climalteranti. Con il Dlgs 192/2005 la Direttiva è stata recepita nel nostro Paese, stabilendo i criteri, le condizioni e le modalità per migliorare le prestazioni energetiche degli edifici al fine di favorire lo sviluppo, la valorizzazione e l’integrazione delle fonti rinnovabili e la diversificazione energetica.

Sul tema della certificazione energetica il 2 febbraio 2007 è entrato in vigore il D.Lgs. 311/2006, che ha recepito le Direttive sul tema e ha modificato in parte il D.Lgs. 192/2005 prevedendo, a partire dal 1° luglio 2007, l’obbligo di certificazione energetica per gli edifici esistenti superiori a 1.000 m2 ed estendendolo dal 1° luglio 2008 a tutti gli edifici mentre dal 1° luglio 2009 anche alle singole unità immobiliari nel caso di trasferimento della proprietà. In particolare il Decreto stabilisce la metodologia per il calcolo delle prestazioni energetiche, le ispezioni da effettuare per gli impianti di climatizzazione e la sensibilizzazione nei confronti dei cittadini per l’uso razionale dell’energia.

Per le fonti rinnovabili, la Direttiva 2002/91/CE prevede la valorizzazione delle fonti rinnovabili per migliorare le prestazioni energetiche degli edifici. Dal primo Giugno 2012 nei nuovi edifici, e nei casi di ristrutturazioni non “leggere”, gli impianti di produzione di energia termica dovranno essere progettati e realizzati in modo da garantire il contemporaneo rispetto della copertura, tramite il ricorso ad energia prodotta da impianti alimentati da fonti rinnovabili, del 50% dei consumi previsti per l’acqua calda sanitaria e di percentuali stabilite della somma dei consumi previsti per l’acqua calda sanitaria, il riscaldamento e il raffrescamento.

Ma direttive a parte, quali sono gli elementi che permettono di rendere un edificio neutrale dal punto di vista energetico? Ecco i principali:
- isolamento termico
- utilizzo di fonti rinnovabili
- tecnologie per ottenere l'efficienza energetica
- orientamento/schermatura del sole per ottenere le massime prestazioni
- utilizzo di materiali locali e riciclabili nell'ottica del ciclo di vita dei prodotti
- risparmio idrico e recupero delle acque meteoriche ( interessante è anche la divisione delle acque di scarto per un miglior riutilizzo e depurazione di queste)
- tetti verdi per aumentare la superficie vegetale e al tempo stesso migliorare la capacità dell'edificio di mantenere la temperatura interna.
Ogni elemento è importante e complementare agli altri e necessita di una trattazione specifica nei prossimi post. 

Fonti: Rapporto ONRE 2012 
http://www.legambiente.it/contenuti/dossier/rapporto-onre-2012

sabato 9 aprile 2011

DRAGONFLY: l'edificio verde di Vincent Callebaut

Un grattacielo a forma di ala di Libellula: concepito dallo studio belga Vincent Callebaut Architectures per la città di New York, è il progetto di un maxi-edificio con funzioni ibride di fattoria, ufficio e abitazione che intende alleviare i problemi di carenza alimentare e di spazio nelle grandi metropoli collegando direttamente i produttori ai consumatori per ridurre l’impatto ambientale delle megalopoli. L'edificio di 132 piani e 600m di altezza sarà in grado di ospitare 28 diversi spazi agricoli per la produzione di frutta, verdura, cereali, carne e prodotti lattiero-caseari e  sarà autosufficiente al 100% grazie all'utilizzo di una combinazione di energia solare ed eolica.

DRAGONFLY
Realizzata con una struttura metallica che si ispira all'esoscheletro delle ali della libellula, la struttura sarà organizzata intorno a due torri che mantengono l’equilibrio microclimatico grazie a un doppio strato a nido d’ape incuneato tra le pareti: d’inverno l’aria calda si accumula in questo esoscheletro costituendo una barriera contro il freddo come in una serra; d’estate invece il calore è  schermato dall’abbondante vegetazione che garantisce il giusto grado di umidità grazie ai processi di ventilazione naturale, l’evaporazione e la traspirazione delle piante come accade  in una foresta.
Sempre secondo il concetto base di edificio come organismo vivente, Dragonfly è in grado di recuperare rapidamente le energie che consuma. Questa “ fattoria metabolica”, come la definisce il suo ideatore, è in grado di captare l’energia del sole, dell’acqua e del vento per trasformarla in elettricità; sul versante nord tre turbine eoliche sfruttano i venti newyorkesi per produrre metà dell’energia necessaria al funzionamento dell’edificio. Al resto del fabbisogno provvede invece il gigantesco scudo solare che riveste le pareti del versante sud e la base della struttura che sfrutta la corrente del fiume.
INTERNO
Sulle pareti interne delle case e degli uffici si affacciano terrazze esagonali riservate alle coltivazioni idroponiche che vengono alimentate esclusivamente grazie alle risorse dell’edificio: i giardini in superficie con vegetazione tropicale filtrano l’acqua piovana e i reflui che vengono mescolati con l’acqua di utilizzo domestico per poi essere nuovamente filtrata e trattata prima di essere fatta ricircolare ad uso della fattoria. Il livello sanitario e le tecnologie di questo approccio di azienda presentano anche un interessante potenziale per la decontaminazione dei terreni e di sotterranei inquinati, nonché la purificazione dell’atmosfera da CO2 tutto grazie alle proprietà dei vegetali.