GOLFO DEL MESSICO |
Questo progetto italiano si chiama Wores, abbreviazione di Wool Recovery System, è stato ideato dal presidente dell'Unione Industriali di Biella, Luciano Donatelli, e brevettato dalla società Gruppo Creativi Associati. Wores consiste nel bonificare le acque inquinate dal petrolio usando un prodotto ecologico come la lana grazie alla riscoperta capacità della lana grezza di assorbire olii in quantità 10 volte superiore al proprio peso. Più precisamente si utilizza la lana sucida, ovvero la lana scartata dalle lavorazioni tessili in quanto di bassa qualità, che ciononostante ha grosse capacità di assorbimento ed è al tempo stesso idrofoba ossia non assorbe l'acqua, condizione essenziale per essere utilizzata in caso di sversamenti.
Il progetto Wores prevede un kit allestibile su qualsiasi imbarcazione che sparge i fiocchi di lana sulla macchia di petrolio; la lana una volta inzuppata viene poi recuperata da un nastro trasportatore e strizzata. Il procedimento consentirebbe così di raccogliere e recuperare gli idrocarburi, che poi verrebbero stivati in un serbatoio, e la lana stessa pronta per essere riutilizzata; le fibre infatti possono essere riusate fino a piu’ di dieci volte, per poi essere smaltite in un termovalorizzatore.
Ma quanto costa Wores? Circa 1 milione di euro per una nave di 50 metri, una spesa che stando ai suoi ideatori verrebbe recuperata in poche ore di lavoro. Ma come recuperata? Ebbene il greggio assorbito può essere nuovamente raffinato! Calcolando il basso costo della lana utilizzata in 20 ore di lavoro circa si potrebbero recuperare greggio per un valore di circa 1 milione di euro pari appunto al costo per le attrezzature della nave. Senza contare il vantaggio ecologico e ambientale, di sicuro inestimabile.