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venerdì 15 aprile 2011

La foglia artificiale

Oggi il potenziale dei raggi solari viene sfruttato attraverso i pannelli solari e i pannelli fotovoltaici che utilizzano però materiali costosi e ancora poco competitivi rispetto alle risorse non rinnovabili; inoltre non sono capaci di sfruttare appieno questo tipo di fonte energetica, si pensi infatti che il sole ogni anno fornisce alla terra 100mila TeraWatt di energia e che 14 TeraWatt, quantità emessa in un ora, potrebbero soddisfare il fabbisogno annuale dell'uomo. Ecco perchè da un po' di tempo gli scienziati cercano metodi alternativi per imitare il processo naturale che per antonomasia utilizza l'energia solare: la Fotosintesi.

DANIEL NOCERA E IL PROGETTO
Da questa ricerca nasce nei laboratori MIT, Massachussetts Institute of Technology, il progetto del professor Daniel Nocera e della sua squadra: una foglia artificiale grande quanto una carta da gioco, costruita con materiali economici come il nichel e il cobalto, che riproduce le reazioni della sintesi clorofilliana. Questo processo è costituito da due fasi: la fase luminosa, in cui l'acqua viene scissa in ossigeno e idrogeno grazie all'energia della luce solare, e la fase oscura, durante la quale l'idrogeno prima ottenuto si combina con l'anidride carbonica per formare sostanze organiche con grande potenziale energetico come l'etanolo e il metanolo. La nuova tecnologia della foglia artificiale è in grado di ricreare la prima reazione ottenendo così dall'acqua una fonte di energia pulita, l'idrogeno.

Durante le sperimentazioni la foglia artificiale ha sorpreso tutti: inserita in un recipiente pieno d’acqua ed esposto al sole ha prodotto una quantità d’energia dieci volte superiore a quella che sarebbe stata generata da una foglia naturale di analoga grandezza. Gli studiosi ritengono che con questo metodo con appena quattro litri d’acqua si potrebbe produrre l’energia necessaria per riscaldare una casa in un Paese in via di sviluppo.
Energia pulita a basso costo e con rendimenti ben maggiori di tutte le altre fonti energetiche che conosciamo, compreso il nucleare che per soddisfare le nostre esigenze necessiterebbe della costruzione di una centrale a settimana per i prossimi 120 anni. E non finisce qui: se gli scienziati riusciranno a ricreare anche la fase oscura artificialmente potremmo utilizzare l'anidride carbonica come reagente e trasformarla in sostanze organiche ad alto contenuto energetico ristabilendo così l'equilibrio sempre più compromesso del nostro pianeta.