Che cos'è l'energia della biomassa? Si tratta di una forma indiretta di energia solare accumulata in qualsiasi materiale organico vegetale (alberi,erbacce) tramite il processo della Fotosintesi; i vegetali infatti utilizzano i raggi solari per trasformare acqua e anidride carbonica in sostanze energetiche che servono alle stesse per autoalimentarsi. Oltre ad essere un'ulteriore fonte di energia utilizzabile dall'uomo, questa fonte di energia costituisce una grande risorsa per l'ambiente: la sua più importante caratteristica è infatti quella di non alterare il bilancio di anidride carbonica nell'atmosfera; l'anidride carbonica immessa nell'atmosfera, quando le bruciamo ad esempio, è la stessa quantità che queste hanno assorbito durante la loro crescita! Notevole differenza con i combustibili fossili che producono CO2 in grande quantità durante la combustione, ma non c'è modo di completarne il ciclo riportandola alla forma organica.
La biomassa è una fonte largamente presente sul nostro pianeta: si posso utilizzare la piante estirpate, e quindi inutili, o piantarle appositamente, magari vicino agli impianti che le utilizzeranno per ridurre i costi di trasporto e il conseguente inquinamento. La biomassa può essere ricavata da numerose fonti naturali, oltre che dagli scarti dell'agricoltura, dell'allevamento e dell'industria, come ad esempio: le piante e gli alberi (scarti di lavorazione del legno o della cellulosa, residui di potature, legname coltivato allo scopo, residui agricoli), scarti dell'industria alimentare (noccioli, vinacce, gusci, fieno, sansa), reflui degli allevamenti e delle discariche, rifiuti urbani (frazione organica), rifiuti industriali (cascami di cotone, canapa). Esistono inoltre vere e proprie colture energetiche che si differenziano in tre classi a seconda dell'utilizzo: colture zuccherine (mais, cereali, sorgo), colture oleaginose (girasole, colza, soia), colture ligno-cellulosiche (sorgo da fibra, kenaf, canapa, canna comune, miscanto, panico, falaride, cardo, pioppo, salice, robinia).
-Combustione: è il metodo più semplice e da sempre usato dall'uomo, ha un buon rendimento quando i residui sono ricchi di cellulosa e lignina.
-Digestione anaerobica: avviene in assenza di ossigeno e consiste nella demolizione ad opera di microorganismi che producono gas al 50/70% di metano; svolgendosi il processo in appositi impianti il gas è facile da raccogliere e comprimere per essere poi utilizzato come fonte di energia. Inoltre al termine del processo si conservano azoto, fosforo e potassio, elementi nutritivi per il vegetali che vengono restituiti al terreno tramite la fertilizzazione. Questo metodo viene impiegato anche per produrre gas dalle deiezioni animali, dai reflui civili, dai rifiuti alimentari e la parte organica dei rifiuti solidi urbani; Attenzione: il gas metano è un potente gas serra! Facendo la raccolta differenziata e separando l'umido dal resto favoriamo la raccolta del metano impedendo la sua immissione spontanea nell'atmosfera.
-Digestione aerobica: consiste nella metabolizzazione delle sostanze da parte dei batteri in presenza di ossigeno; questi producono elevato calore come conseguenza dell'attività metabolica che può essere recuperato con l’impiego di scambiatori a fluido.
-Produzione di biocarburanti: dalle piante oleoginose come la soia e il girasole si ricavano olii appunto che si utilizzano come combustibili e risultano più economici di quelli prodotti con i combustibili fossili.
Maggiori info: http://www.agripower-srl.com/
http://www.verdenergia-schieppe.it/index.htm
http://www.biomasseeuropa.com/site/pages/home-page