L’Unione Europea ha
definito una strategia di riduzione autonoma delle emissioni climalteranti
formalizzata nella direttiva 2009/28/CE del 5 giugno 2009, con specifici
indirizzi relativi alle fonti rinnovabili. Facendo riferimento alla
scadenza del 2020 la strategia europea si esprime con tre obiettivi:
-
consumi di fonti primarie ridotti del 20% rispetto alle previsioni tendenziali,
mediante aumento dell’efficienza.
- emissioni di gas climalteranti ridotte del 20%, secondo impegni già presi in precedenza, protocollo di Kyoto, ETS (Emissione Trading Scheme).
- aumento al 20% della quota di fonti rinnovabili nella copertura dei consumi finali (usi elettrici, termici e per il trasporto).
- emissioni di gas climalteranti ridotte del 20%, secondo impegni già presi in precedenza, protocollo di Kyoto, ETS (Emissione Trading Scheme).
- aumento al 20% della quota di fonti rinnovabili nella copertura dei consumi finali (usi elettrici, termici e per il trasporto).
Gli immobili assorbono circa il 40% del consumo energetico
totale dell’Unione Europea e costituiscono la più grande fonte di emissioni;
migliorando le loro prestazioni energetiche si riuscirebbe a raggiungere gli
obiettivi sulle emissioni di CO2 fissati per il 2020.
Per questo motivo l'Unione Europea ha stabilito che dal 2021
per i privati e dal 2019 per gli enti pubblici, gli edifici di nuova
costruzione dovranno essere neutrali
dal punto di vista energetico, ossia devono poter fare a meno di apporti
per il riscaldamento e il raffreddamento o riuscire a soddisfarli attraverso
fonti rinnovabili; il passaggio a questa rivoluzione energetica non è
immediato, il percorso si compone quindi di step graduali stabiliti dalle
direttive europee che vengono recepite dagli stati dell'Unione e tradotti in
leggi nazionali.
Per quanto riguarda le
prestazioni degli edifici la Direttiva 2002/91/CE sul rendimento energetico degli edifici si può considerare
l’inizio di un processo che anche in Italia ha portato ad una maggiore
consapevolezza di quanto il settore dell’edilizia debba migliorare i propri
standard e possa contribuire alla diminuzione delle emissioni climalteranti.
Con il Dlgs 192/2005 la Direttiva è stata recepita nel nostro Paese, stabilendo
i criteri, le condizioni e le modalità per migliorare le prestazioni
energetiche degli edifici al fine di favorire lo sviluppo, la valorizzazione e
l’integrazione delle fonti rinnovabili e la diversificazione energetica.
Sul tema della
certificazione energetica il 2 febbraio 2007 è entrato in vigore il D.Lgs.
311/2006, che ha recepito le Direttive sul tema e ha modificato in parte il
D.Lgs. 192/2005 prevedendo, a partire dal 1° luglio 2007, l’obbligo di certificazione energetica per gli edifici esistenti
superiori a 1.000 m2 ed estendendolo dal 1° luglio 2008 a tutti gli edifici
mentre dal 1° luglio 2009 anche alle singole unità immobiliari nel caso di
trasferimento della proprietà. In particolare il Decreto stabilisce la
metodologia per il calcolo delle prestazioni energetiche, le ispezioni da
effettuare per gli impianti di climatizzazione e la sensibilizzazione nei
confronti dei cittadini per l’uso razionale dell’energia.
Per le fonti rinnovabili, la Direttiva 2002/91/CE prevede
la valorizzazione delle fonti rinnovabili per migliorare le
prestazioni energetiche degli edifici. Dal primo Giugno 2012 nei
nuovi edifici, e nei casi di ristrutturazioni non “leggere”, gli impianti
di produzione di energia termica dovranno essere progettati e
realizzati in modo da garantire il contemporaneo rispetto
della copertura, tramite il ricorso ad energia prodotta da impianti
alimentati da fonti rinnovabili, del 50% dei consumi previsti per l’acqua calda
sanitaria e di percentuali stabilite della somma dei consumi previsti per
l’acqua calda sanitaria, il riscaldamento e il raffrescamento.
Ma direttive a parte,
quali sono gli elementi che permettono di rendere un edificio neutrale dal
punto di vista energetico? Ecco i principali:
- isolamento termico
- utilizzo di fonti rinnovabili
- tecnologie per ottenere
l'efficienza energetica
- orientamento/schermatura del sole per ottenere le massime prestazioni
- utilizzo di materiali locali e riciclabili nell'ottica del ciclo di vita dei
prodotti
- risparmio idrico e recupero delle acque meteoriche (
interessante è anche la divisione delle acque di scarto per un miglior
riutilizzo e depurazione di queste)
- tetti verdi per aumentare la superficie
vegetale e al tempo stesso migliorare la capacità dell'edificio di mantenere la
temperatura interna.
Ogni elemento è importante
e complementare agli altri e necessita di una trattazione specifica nei
prossimi post.
Fonti: Rapporto ONRE
2012
http://www.legambiente.it/contenuti/dossier/rapporto-onre-2012