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mercoledì 20 luglio 2011

Energia dalle maree

DEEP GREEN, PROGETTO INGLESE
Oltre alle fonti rinnovabili classiche, quali solare ed eolico, ne esiste un'altra di cui si sente parlare meno: il mare. Le energie presenti nel mare, come quella delle correnti, delle onde, delle maree, delle correnti di marea e del gradiente termico tra superficie e fondali, possono essere tutte sfruttate. Il mare rappresenta dunque oggi, una delle più promettenti fonti di energia alternativa, sufficienti a soddisfare il fabbisogno di centinaia di migliaia di abitazioni in tutto il mondo. I sistemi che permettono di catturare il moto del mare e quello dei fiumi sono studiati e progettati un po' ovunque ma è la Gran Bretagna il paese più avanti su questo versante, con sperimentazioni assai interessanti nel Mare del Nord; impianti di questo tipo, però si trovano anche in Francia, in Norvegia, in Giappone, negli Stati Uniti e in Canada.

Ma l'Italia non è da meno in quanto a brevetti interessanti per questa nuova fonte energetica, dato che il nostro paese è circondato da più di 8000 km di costa sfruttabili per l'installazione di questi impianti. L'oceanologo Marco Marcelli, fondatore del Laboratory of Experimental Oceanology and Marine Ecology e docente all’Università della Tuscia, spiega che il potere energetico questa immensa fonte che ci circonda equivale a 6 centrali nucleari di quelle che si sarebbero dovute costruire in italia.
L’Unione Europea ha concluso uno studio che identifica circa 100 siti papabili ad essere utilizzati nella produzione di energia elettrica dalle correnti marine. In Italia lo stretto di Messina è il sito identificato tra i più promettenti, in quanto offre le condizioni ideali per la messa in opera dell’impianto, essendo l’unico posto con una velocità massima di sei nodi, pari a circa 11km/h.

SEA POWER

I primi test sperimentali sono stati fatti proprio in Italia nel periodo 1998-2003, quando un team di ingegneri napoletani sviluppò il primo sistema: la turbina marina Kobold, che fu installata nello Stretto. Dopo anni di studio ed esperimenti, il gruppo di ricerca ha fatto notevoli progressi tanto che ha realizzato un secondo progetto il sistema Sea Power, coperto da brevetto internazionale. Il Sea Power è composto da una struttura galleggiante (portone o nave) e da varie turbine ad asse orizzontale sommerse posizionate ad intervalli regolari lungo filari che hanno il compito di albero di trasmissione del moto. I generatori elettrici sono situati a bordo della struttura galleggiante, a propria volta ancorata al fondale, permettendo all’intero sistema di allinearsi a seconda della direzione della corrente.


REWEC 3

Ma lo stretto non è l'unico punto utile per utilizzare questa tecnologia; nel Mar Tirreno e precisamente a Formia verrà prossimamente installato il sistema Rewec 3, progettato e realizzato dal Natural Ocean Engineering Laboratory (Noel), dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria. Si tratta di un dispositivo che si innesta all’interno di una normale diga foranea e sfrutta l’energia delle onde attraverso un sistema di camere che comprimono o espandono l’aria in esse contenute per effetto del moto ondoso e quindi fanno azionare delle turbine che, a loro volta, producono energia elettrica.

POTENZA DEL MOTO ONDOSO IN ITALIA
Il mare di Sardegna invece è quello con il maggiore potenziale energetico fra i mari italiani; sulla costa occidentale sarda, ad Alghero, è stato installato in prova il sistema ISWEC (Inertial Sea Wave Energy Converter), progettato dal Dipartimento di Meccanica del Politecnico di Torino. Questo è un dispositivo di tipo galleggiante che utilizza l’inclinazione del fianco dell’onda per produrre energia elettrica; l’onda che lo investe induce un moto di beccheggio che crea una oscillazione da cui un generatore elettrico estrae energia. Il parametro più rilevante del Mar Mediterraneo e dei mari chiusi non è l’altezza dell’onda, ma la frequenza delle onde, e il sistema ISWEC sfrutta appunto questo aspetto, riuscendo ad estrarre energia dal moto ondoso in modo proporzionale al quadrato della frequenza delle onde incidenti. Attualmente, il sistema è in prova in tre località: oltre ad Alghero, appunto, anche a La Spezia e Pantelleria, ed è riuscito a fornire una media di 2600 Megawattora all’anno.

Maggiori info:
www.marescienza.it
Fonti: http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/06/26/rinnovabili-la-sfida-per-produrre-energia-dal-mare/125285/