Il Patto dei Sindaci (Convenant of
Mayors) è un’iniziativa promossa dalla Commissione europea per coinvolgere
attivamente le città europee nella strategia verso la sostenibilità
energetica ed ambientale. L’iniziativa è stata lanciata dalla Commissione il 29
Gennaio 2008, nell’ambito della seconda edizione della Settimana europea
dell’energia sostenibile (EUSEW 2008).
Il Patto, al quale hanno aderito sinora oltre
1600 città tra cui 20 capitali europee e numerose città di paesi non membri
dell’UE, con una mobilitazione di oltre 140 milioni di cittadini, fornisce alle
amministrazioni locali l’opportunità di impegnarsi concretamente nella lotta al
cambiamento climatico attraverso interventi che modernizzano la gestione
amministrativa e influiscono direttamente sulla qualità della vita dei
cittadini. I firmatari rappresentano città di varie dimensioni, dai piccoli
paesi alle maggiori aree metropolitane.
La mobilità pulita, la riqualificazione energetica di edifici pubblici e privati e la sensibilizzazione dei cittadini in tema di consumi energetici rappresentano i principali settori sui quali si concentrano gli interventi delle città firmatarie del Patto. Le amministrazioni locali, in virtù della loro vicinanza ai cittadini sono in una posizione ideale per affrontare le sfide in maniera comprensiva. In particolare, esse si impegnano a rispettare l’obiettivo di riduzione delle emissioni di gas serra nocivi del 20% entro il 2020, come previsto dalla strategia 20-20-20 dell’Unione europea. Il Patto dei Sindaci per l’energia rappresenta anche un’occasione di crescita per l’economia locale, favorendo la creazione di nuovi posti di lavoro ed agendo da traino per lo sviluppo della Green Economy sul proprio territorio. L’obiettivo del Patto è aiutare i governi locali ad assumere un ruolo punta nel processo di attuazione delle politiche in materia di energia sostenibile.
Tutti i firmatari del Patto dei
Sindaci prendono l’impegno volontario e unilaterale di andare oltre gli
obiettivi dell’UE in termini di riduzioni delle emissioni di CO2. Per le sue
singolari caratteristiche, essendo l’unico movimento di questo genere a
mobilizzare gli attori locali e regionali ai fini del perseguimento degli
obiettivi europei, il Patto dei Sindaci è considerato dalle istituzioni europee
come un eccezionale modello di governance multilivello.
Per
raggiungere questo obiettivo i governi locali si impegnano a:
- Preparare un Inventario Base delle Emissioni (IBE),
- Presentare un Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES), approvato dal Consiglio Comunale entro l’anno successivo all'adesione ufficiale al Patto dei Sindaci, e includere concrete misure per ridurre le emissioni almeno del 20% entro il 2020,
- Pubblicare regolarmente – ogni 2 anni dopo la presentazione del Piano – un Rapporto sull'Attuazione approvato dal consiglio comunale che indica il grado di realizzazione delle azioni chiave e i risultati intermedi.
Il piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES) è un documento chiave volto
a dimostrare in che modo l'amministrazione comunale intende raggiungere gli
obiettivi di riduzione delle emissioni di anidride carbonica entro il 2020. In
questa visione, le realtà comunali rappresentano la cellula istituzionale più
piccola alla quale può essere richiesta responsabilità in tema di
pianificazione energetica e possono essere fissati degli obiettivi. Il Sindaco,
nella figura di responsabile degli impegni che competono al Comune, assume,
quindi, un nuovo compito-dovere, quello di assicurare il raggiungimento in tema
di produzione e consumi energetici di obiettivi quantitativi.
Per
semplicità operativa e per dare maggior rilievo a quanto oggi è ritenuto di
maggiore urgenza, i PAES impegnano le Amministrazioni Comunali al solo
obiettivo sui gas serra, prevalentemente interpretato come riduzione delle
emissioni di anidride carbonica, CO2. Essendo l’impegno importante,
non scevro dalla necessità di reperire risorse finanziarie per mettere in atto
gli interventi, e potendo fare sinergia tra le competenze all'interno delle
varie realtà comunali, l’idea di confederarsi in un Patto è certamente
vincente.
Tenendo in considerazione i dati
dell’Inventario Base delle Emissioni, il Piano d’Azione per l’Energia
Sostenibile identifica i settori di intervento più idonei e le opportunità più
appropriate per raggiungere l’obiettivo di riduzione di CO2, inoltre
definisce misure concrete di riduzione, insieme a tempi e responsabilità, in
modo da tradurre la strategia di lungo termine in azione.
In seguito all'approvazione da parte
del consiglio comunale, i PAES devono essere inoltrati entro un anno dalla
firma del Patto. L’impegno dei firmatari copre l’intera area geografica di
competenza dell’autorità locale (paese,città,regione); il Piano d'azione, al
fine di ridurre le emissioni di CO2 e il consumo finale di energia
da parte degli utenti finali, deve includere azioni concernenti sia il settore
pubblico sia quello privato. Ogni nuovo progetto di sviluppo approvato
dall'autorità locale rappresenta quindi un’opportunità per ridurre il livello
di emissioni.
Il Piano individua quindi fattori
di debolezza, rischi, punti di forza ed opportunità del territorio in relazione
alla promozione delle Fonti Rinnovabili di Energia e dell’Efficienza
Energetica, e quindi consente di poter definire i successivi interventi atti a
ridurre le emissioni di CO2. La valutazione di riferimento delle emissioni
rappresenta la base per il monitoraggio dell’obiettivo di riduzione di CO2,
oltre a facilitare l’identificazione delle principali aree di azione per la
riduzione delle emissioni di CO2.